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RECALCATI E DATOME RICORDANO SIENA

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Pubblicato da in Da interviste sulla stampa · 7 Dicembre 2020
Tags: MensSanaBasket


Attesa per il ritorno sul campo di Marco Belinelli nel massimo campionato italiano. Riflettori accesi (quei pochi che il basket riesce ad accendere) ma il "Beli" come era prevedibilissimo non ha giocato. Lo farà senz'altro gradualmente nel futuro quando avrà recuperato una sufficente condizione fisica e, soprattutto, quando avrà una minima conoscenza del gioco e dei compagni di squdra.

Il ritorno del Belinelli ha un valore enorme per tutto il movimento italiano ma la cosa va saputa gestire bene ed deve essere adoperata non solo nel contesto bolognese ma nazionale per aprire quelle porte che da tempo non si aprono più. Piaccia o non piaccia l'epoca Montepaschi Mens Sana Siena è stata l'ultima che ha movimentato più interessi, da quelli economici a quelli mediatici.
Il basket attuale italiano ha personaggi e giocatori di terzo livello e pertanto ben venga Marco Belinelli a dare una "mossa" a tutto l'ambiente per attrarre maggiori attenzioni.

Di questo ne hanno parlato in questi giorni anche due ex Mens Sana, "Gigi" Datome e "Charly" Recalcati.
Logicamente non potevano fare a meno di parlare di Siena perchè, lo ripetiamo, l'epoca d'oro della Mens Sana Siena aveva alzato i livelli e creato interessi coinvolgendo tutto il movimento. E' stato l'ultimo canto del basket italiano. Dispiace dirlo ma il livello generalizzato del campionato italiano attuale è BASSISSIMO.

Gigi Datome intervistato da Andrea Barocci sul Corriere dello Sport ha detto:
"Adesso in Italia non c'è il livello tecnico dei primi anni 2000. Allora vi erano due, tre squadre che puntavano all'Euroleague. Siena con la Mens Sana, Treviso, Bologna con la Fortitudo. Ora i budget si sono ridotti notevolmente e da noi arrivano atleti di fascia bassa."

Charly Recalcati su Repubblica in merito alla rabbia dei fortitudini per l'arrivo di Belinelli alla Virtus, ha detto:
"La rabbia dei fortitudini? Mi dispiace, non è bello, ma questa è Bologna, che vive la rivalità in modo esasperato. Ricordo il 2003, l'altro suo cambio di sponda, molto meno pesante: allora stavo a Siena nella Mens Sana, Marco lo volevamo anche noi, in coppia con Luca Vitali, che prendemmo. Scelse la Fortitudo, fece rumore, ma non tanto".

VAI AD ASCOLTARE IL NOSTRO PODCAST "La sfida: Marco Belinelli - Simone Lenardon"


 




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