Passano gli anni ma il buon Pietro Aradori, che salutammo in Mens Sana nel 2012, sembra non abbia ancora acquisito quella saggezza che il passare degli anni regala a tutti.
Se invece di chiamarsi Pietro si fosse chiamato Piero oggi avremmo detto: "Pierino l'ha combinata una delle sua!"
Ci piace scherzare e sdrammatizzare su un fatto che è 'scoppiato' e sta avendo una risonanza mediatica enorme.
Pietro Aradori, secondo noi, ha commesso il grande errore di non capire che lui è un personaggio pubblico e da tale deve comportarsi. Non può esternare sui social le sue opinioni (giuste o sbagliate che siano) con la naturalezza e superficialità che potremmo avere ognuno di noi al bar con gli amici.
IL FATTO:
Il considerevole casino nasce dalla sua scelta di condividere e poi togliere, comunque tardivamente, su Facebook un post di tale Cesare Sacchetti, definito un "complottista" dalla stampa nazionale, nel quale sono contenute alcune frasi del tipo: “Il sistema sta gonfiando artificialmente un’emergenza sanitaria che non esiste”.
Tra le reazioni veementi che si sono scatenate, quella di Paolo Onofri Andreatta e Alice Ferrari, che hanno scritto alla Fortitudo e agli organi di stampa per chiedere di censurare duramente le parole del giocatore.
Pietro prima ha cancellato e poi ha cercato (malamente) di spiegare ... ormai il "casino" era stato fatto.
Pietro Aradori con la maglia della Mens Sana