MONTEPASCHI SIENA - ARMANI JEANS MILANO



- HANNO SCRITTO E DETTO -




Leggendaria Siena. Il 4° scudetto di fila. Raggiunto un risultato storico che mancava da 50 anni
Vince ancora la Montepaschi al Forum e confeziona il cappotto (4-0) che le consente di portare a casa il suo quinto scudetto, il quarto consecutivo, un risultato storico che mancava da 50 anni e che proietta i toscani nella leggenda. Ma il 93-69 che potrebbe far pensare a una gara-4 come le altre 3 sta molto stretto alTArmani, che questa volta ci ha provato per almeno 25', finendo schiantata fra il terzo e l'ultimo quarto. Ci avesse provato prima, invece che far da vittima sacrificale per tre partite, forse almeno una gara l'avrebbe vinta. Non certo lo scudetto, ovvio, per il quale la Mps era inavvicinabile.

ADDIO Nel giorno dell'addio, l'impareggiabile corazzata senese è stata ancora una volta illuminata da un folletto, Terrell Mclntyre, che nel giorno del suo ultimo incontro con la maglia del team di Ferdinando .Minucci ha inanellato una prestazione quasi perfetta che ha spinto coach Simone Pianigiani, in occasione della standing ovation concessa al suo giocatore a pochi minuti dalla conclusione, a lasciarsi andare a un lungo commoven-. te abbraccio nel corso del quale avrà ripetuto almeno una decina di volte "Thank you" all'orecchio destro dello stesso Terrell, a sua volta emoziona- to.

SATO E a sua volta Terrell ha reso onore a tutta la squadra, volendo assolutamente accanto a sé Romain Sato (che ha poi detto di voler rimanere alla Montepaschi) nel momento di ritirare il trofeo destinato al miglior della serie finale: «Se il premiato sono io - ha sottolineato Mclntyre - il merito è di tutta la squadra che mi ha messo nelle condizioni di fare bene. In questi quattro anni a Siena sono migliorato moltissimo. Lascio il cuore nella bellissima città toscana e non per niente ho voluto che mia figlia portasse proprio il nome di Siena: ogni qual volta la chiamerò, mi ricorderò sempre di questa splendida avventura che ho vissuto grazie a Simone (coach, ndr), Ferdinando (team manager, ndr) e tutto il pubblico che ci ha sempre seguito con passione e competenza».

RECORD Vittoria da record, come detto, per Siena: secondo slam consecutivo italiano, quinto scudetto e quarto consecutivo, come il Simmenthal Milano di Pieri e Riminucci, tra il 1957 e il '60. Le cifre della Mps fanno spavento: non tanto le ragguardevoli 64 vittorie in 99 partite di playoff, quanto il 18-19 nelle gare di finale che hanno portato ai 5 scudetti (uno con Recalcati prima dei quattro dell'era Pianigiani). E l'assenza di avversari credibili non deve minimizzare i meriti di Siena.

Sono le 20,02 quando il gruppo del Commandos entra nell'edificio di Assago e subito si alza forte il tifo per i colori biancoverdi. il palazzo fischia all'ingresso dei giocatori biancoverdi sul parquet, annunciati uno ad uno dallo speaker, il pubblico biancorosso si augura almeno di non uscire da questa finale senza neppure la soddisfazione di una partita vinta. La strana mascotte del Mediolanum Forum carica la tifoseria mentre i giocatori delle due squadre finiscono la fase di riscaldamento. Tra i primi ad arrivare sul parquet per scaldarsi ci sono Romain Sato, uno dei trascinatori della Montepaschi di quest'anno, e l'ex milanese David Hawkins. Sta per iniziare la partita ed è storicamente il momento della Verbena cantata a squarciagola dai supporters mensanini. Anche in questa occasione il canto è da brividi ed assolutamente coinvolgente, ì giocatori biancoverdi, come caricati da questo inno senese, partono a mille all'ora con Mcln-tyre veloce come un treno e capace così di scaldare ancor più i tifosi senesi. Poco prima della palla a due i supporters della Mens Sana sparano anche per aria dei coriandoli tricolori, per ingraziarsi la Buona Sorte. Nella curva milanese appare anche uno striscione con sopra scritto "Remuntada" con l'allusione alla parola utilizzata fino allo sfinimento dai giocatori e dai tifosi del Barcellona dopo che i blaugrana avevano perso per 3-1 la gara di semifinale di Champions' League contro l'Inter. Anche in questo caso, però, la speranza dei tifosi meneghini, come quella dei loro colleghi Blaugrana, è fallita.

Allenatori in sala stampa

Simone Pianigiani a fine gara è stravolto: "E' la fine di un ciclo, forse irripetibile, durato quattro anni. Anche se qualcuno ha banalizzato talvolta i nostri successi non è stato facile trovare motivazioni e il modo di proporsi ai giocatori in maniera sempre diversa. Non posso che dire grazie alla squadra, a dei ragazzi che sono arrivati a Siena senza avere mai vinto nulla e che hanno vinto tutto, hanno visto crescere il loro status ma non hanno mai modificato il loro approccio verso il lavoro e l'attenzione ai dettagli. Adesso, grazie alla continuità data dal presidente Minucci, costruiremo un gruppo parzialmente nuovo e il sogno è che i vecchi sappiano trasmettere lo spiriro e l'etica del lavoro ai nuovi. Ora sono esausto, ben venga la Nazionale che mi permetterà di cambiare situazioni e anche punti di vista".

Piero Bucchi sventola alta la bandiera bianca: "C'è poco da dire, Siena è più forte di noi e ha meritato. Io ringrazio i miei ragazzi perché la nostra stagione è stata un successo. Gli obiettivi sono cambiati in corsa a causa degli infortuni e non possiamo che essere soddisfatti così. I fischi durante la premiazione? Penso che fossero solo perché ho scelto di non includere Becirovic nelle rotazioni della finale, non vedo altri motivi".



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