"FOFFO" UN AMICO

Alphonso Ford
E' tarda ora ed il cellulare suona a ripetizione, la segreteria del telefono fisso entra più volte in funzione, gli sms arrivano a cascata; leggo: "Alphonso è morto."
Spengo prima compiuter, musica, luci; poi stacco in un momento ogni spina di casa. Strano comportamento ! Strano desiderio .... ma vero!
"Foffo" non ce l'ha fatta questa volta. Nel basket era un poeta, uno degli ultimi, capace di fare l'impossibile; io credevo, anzi ero convinto, che riuscisse a farlo anche nella vita contro il male. Ma non è stato così.
Quando lo vidi la prima volta, camminava stancamente nel corridoio del palasport; ebbi la sensazione di conoscerlo da sempre e quando la seconda volta mi offrì le scarpe nuove da gioco che la società gli aveva da poco date e che teneva in una scatola sotto il braccio, capii che anche lui aveva avuto la percezione di conoscermi da sempre. Sarà stata l'aria dimessa e stanca che spesse volte mi accompagna, simile al suo camminare, sarà stato il mio sguardo, quel giorno particolarmente sofferto ma non arrendevole, simile al suo, sarà stato tutto questo o chi sa cos'altro, sta di fatto che mi offrì quel paio di scarpe e con quelle la sua amicizia; rifiutai le prime, enormemente grandi, raccolsi la seconda.


da "Give me five" di Stefano Fini


Biografia sportiva:
Alfhonso nasce il 31 ottobre 1970 nel sud degli Usa a Greenwood nel Missisipi. e come tutta la gente del profondo sud dimostra di avere una fiera dignità ed una straordinaria forza contro le difficoltà della vita.
Alphonso non è uomo da mezze misure: o tutto o niente. Il suo College Universitario è stato quello del Wolley State del Missisipi ed è passato di lì in quegli anni non certo in modo anonimo o semi-anonimo: totalizza 3.000 punti, diventando di gran lunga il miglior realizzatore di ogni epoca. L' Nba storce la bocca per la sua statura; lui non ci sta, non è giocatore da bassi minutaggi. Irrompe così nel palcoscenico europeo diventando il capocannoniere della manifestazione più importante.
La Montepaschi che punta al vertice italiano ed europeo lo sceglie come "stella", come punto di forza. Diviene la migliore guardia della serie A e trascina Siena alla prima semifinale scudetto della sua storia. Raggiunge le Final Four di Barcellona e lui per il terzo anno consecutivo è il miglior marcatore della manifestazione.
Nell'estate del 2003 passa alla Scavolini ed il 29 maggio 2004 gioca la sua ultima partita ufficiale, proprio contro la sua ex squadra, la Mens Sana .
Il 4 settembre ci lascia dopo aver scritto, pochi giorni prima (26 agosto) una lettera che riportiamo a seguito nella sua parte iniziale.

"Cari amici,
sono nella sfortunata posizione di dover annunciare che non sarò in grado di disputare la stagione 2004/05 con la Scavolini. Purtroppo le mie condizioni di salute non mi consentono più, a questo punto, di competere come un atleta professionista. In questo momento sono veramente grato a tutti voi e a tutti gli allenatori , compagni di squadra e tifosi, arbitri e dirigenti che, nel corso di questi anni, mi hanno dato l'opportunità di competere nello sport che ho amato di più .."


Alphonso Ford - "Fonzie" per i tifosi di Pesaro "Foffo" per quelli di Siena