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Oggi & Ieri
La lunga notte della sfrenata gioia mensanina
del basket senese
Siena 20 giugno 2013 h. 12:30
Fonte: Corriere di Siena
E' un vero e proprio bagno di folla quello che attende la Mens Sana al palazzetto alle prime ore di ieri mattina. In tanti scalpitano nell'attesa dell'arrivo del pullman con i vincitori del settimo scudetto consecutivo biancoverde. Partono già i primi cori, molti tifosi prendono in giro le tifoserie avversarie e i canti che hanno riservato a questa Mens Sana, intonando "Sapete solo rubare" o urlando "Ladri", tra le risate generali. Dal Bar Mens Sana i tanti sportivi si spostano verso il piazzale dove le fila si ingrossano sempre più; siamo ormai al migliaio di persone quando, finalmente, in lontananza si sente risuonare il clacson del pullman. L'ovazione è immediata, tutti corrono incontro ai campioni, il mezzo fatica a passare mentre da dentro Moss e Banchi arringano la folla. Al momento di scendere giocatori e staff sono letteralmente presi d'assalto, tra abbracci baci e tante foto. Il più bersagliato non poteva che essere Hackett. autentico idolo della tifoseria il cui status di leader di questa Mens Sana è stato certificato dal trofeo di Mvp ricevuto a fine partita. Daniel salta, balla e canta coi tifosi tutti i cori che vengono lanciati, mentre poco lontano si scatena il "ciclone Christmas". Dionte è l'altra star della serata, incontenibile e completamente fuori giri, la guardia statunitense percorre tutto il piazzale avanti e indietro almeno una decina di volte, sempre contornato da tifosi. A un certo punto il numero 25 biancoverde sale sul cofano della sua macchina e comincia a ballare per tutti i presenti, che ormai affermano senza dubbi: "In settimana vogliamo il contratto prolungato di Dionte". Nel frattempo il team manager Matteo Borsi si affaccia dalle finestre sparando a tutto volume una trombetta che evidentemente si era nascosto per le grandi occasioni, mentre Hackett continua ad attraversare il piazzale tra gli abbracci di tutti i presenti e i baci delki fidanzata. Anche Banchi non è da meno, arriva spesso davanti alla porta dell' ufficio tornando però sempre indietro perché ci sono altre foto e altri abbracci da regalare e nessuno si tira indietro. Di certo non Eze che passa almeno un'ora a farsi foto con tutti i bambini, sempre sorridente, sempre pronto a scherzare con tutti, proprio lui che fino a un anno fa era triste perchè rinnegato da Milano e ora ha alzato al cielo un altro trofeo, e assieme a esso ha ritrovato l'allegria. Sanikidze è un altro che si pre-
Francesco Anichini
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