LA STRADA FERRATA E LE POSTE PER FERROVIA

- La strada ferrata -

Grazie al liberismo del Granduca Leopoldo II°, la Toscana ebbe – fra i primi paesi Europei – un rapido sviluppo della rete ferroviaria. Buona parte delle Strade Ferrate Toscane furono realizzate fra il 1844 ed il 1850.
Fra queste quelle che interessarono Siena furono: la Strada Ferrata Leopolda da Livorno a Firenze e la Strada Ferrata Centrale Toscana da Empoli a Siena (tratto ferroviario Siena-Empoli di 64 km), successivamente proseguita fino a Chiusi.
Il treno fece la sua comparsa nella cittadina empolese, diventata poi importante nodo ferroviario toscano, il 21 giugno 1847 con l’inaugurazione della tratta Pontedera-Empoli.
La Strada Ferrata Centrale Toscana da Empoli a Siena fu aperta il 3 dicembre 1849. Questa è la data riportata nei documenti ad Empoli. Mentre a Siena abbiamo notizie, già il 28 agosto 1849, di un primo viaggio "ufficioso", con partenza da Empoli, cui parteciparono i membri del Consiglio della Società anonima [1] ed altre autorità.
Sempre a Siena, la cerimonia ufficiale di inaugurazione ebbe luogo, nonostante l'inclemenza del tempo, il 14 ottobre 1849 nella stazione provvisoria di Mazzafonda.
Questa stazione è dislocata a nord, distante pochi chilometri dalla città, prima della galleria di Monte Arioso. Questa galleria rappresentò un impegnativo ostacolo per l'ingegnere Giuseppe Pianigiani sia a causa della lunghezza (con i suoi 1.516 metri per alcuni anni fu la più lunga d’Italia) sia a causa delle consistenti infiltrazioni d'acqua.
Il giorno dell'inaugurazione il treno partì da Mazzafonda verso le 13 alla volta di Empoli e da qui fece ritorno a Siena. Tutta la tratta vide il Pianigiani, l'ingegnere che si era dedicato alla realizzazione dell'opera, sulla locomotiva "per dimostrare [al conduttore] nei diversi tratti di via, dove poteva accrescersi la velocità e dove era necessario moderarla e camminare con prudenza".
La Galleria di Monte Arioso venne terminata l’anno successivo. Il primo treno la percorse il 18 settembre 1850. La conclusione di quest' opera determinò finalmente l'arrivo della strada ferrata alla stazione di Siena (oggi conosciuta da tutti come la "vecchia stazione"); ma coincise anche (quasi) con la contemporanea morte dell'ingegnere Pianigiani che tanto si era profuso per la sua realizzazione.

- Le poste per ferrovia -

Come aveva evidenziato il Governatore di Siena, Luigi Serristori, che aveva lavorato ai rilievi tecnici preliminari della Leopolda, il collegamento ferroviario con Empoli e, sfruttando la coincidenza con la Leopolda, con la capitale Firenze, avrebbe portato benefici in diversi altri contesti lavorativi.
Fra i primi ad averne beneficio fu il servizio postale.
La posta allora era trasportata su diligenze, con staffette a cavallo o ancora con messaggeri a piedi. L’utilità del nuovo mezzo di trasporto per un rapido inoltro della corrispondenza fu subito compresa dalle Poste Granducali. Con lo stesso atto – il Sovrano Rescritto 5/3/1841 – con cui si concedeva la costruzione e l’esercizio delle Strade Ferrate, fu previsto per le società concessionarie l’obbligo di riservare un posto all’addetto dell’Amministrazione Postale al trasporto della corrispondenza, dietro pagamento del biglietto come un normale passeggero.
Per contraddistinguere il trasporto della corrispondenza su ferrovia – per tutto o per parte del tragitto – le Poste Toscane introdussero bolli particolari che – per gli undici Uffici Postali di II^ Classe ubicati nelle vicinanze delle stazioni – presentavano le lettere “S.a F.a” (Strada Ferrata) entro un ovale (vedi bollo nella lettera a lato). Siena faceva parte di tali uffici ed ebbe in dotazione questo bollo usato in abbinamento al doppio cerchio datario nominale.
Proponiamo la lettura della busta e lettera a lato:
21/06/1859. Piego proveniente dalla “Delegazione di Governo di Empoli”, ed inoltrato tramite la S. F. Centrale Toscana al Gonfaloniere di Montaione (pertanto Strada Ferrata Centrale Toscana), Vi compare il doppio ovale della Stazione di Empoli ed il bollo di tariffazione per 3 crazie.
La tariffa avrebbe dovuto essere di 2 crazie in quanto il percorso interessava solo questa società ferroviaria ed il tragitto era inferiore alle 40 miglia; una spiegazione della tariffa più elevata potrebbe essere trovarsi nella necessità di recapitare la lettera in località non direttamente servita dalla ferrovia, ma posta a qualche chilometro dalla stazione più vicina: quella di Castelfiorentino.
La lettera presenta anche un interesse storico.
Siamo in periodo di Governo Provvisorio, come conferma il bollo del mittente, la “Delegazione di Governo di Empoli”. All’interno è riportato il bollettino del 18 Giugno 1859 relativo alla II^ Guerra d’Indipendenza. Questo il testo:

“ Al Delegato d’Empoli.                                     Bollettino n° 94.
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Torino 21 ore 10 e min. 4 ant.
Abbiamo da Brescia il 18. Le Truppe Sarde conservano le posizioni a Rezzato e Castenedolo. I Francesi occupano Brescia e dintorni.
Gli Austriaci rioccuparono Montichiari il 17, dicesi collocandovi molta cavalleria.
Le nostre truppe godono ottima salute.
Fano, Urbino, Fossombrone e ieri Ancona pronunciaronsi per la causa nazionale.

Li 21 Giugno 1859 ore 9 ½ pom.                           Il Delegato


Questi bollettini di guerra iniziarono ad essere spediti per ferrovia (comunicazione più rapida).


[1] Nel 1844, su iniziativa di esponenti del mondo economico e culturale senese di primo piano, si creò un Comitato per promuovere gli studi sul tratto ferroviario Siena-Empoli. una volta eseguiti i lavori preparatori vennesciolto il Comitato e si passò a costituire la “Società anonima (l'equivalente di una odierna società per azioni) della Strada Ferrata Centrale Toscana”, così chiamata perché "internandosi nel centro della Toscana dal Nord al Sud" la divideva "per la sua lunghezza in due eguali sezioni" … compito coraggioso fin dall'inizio, e che già prevedeva il prolungamento della strada ferrata verso Sud. Il Prof. Policarpo Bandini, l’altro senese protagonista di primo piano della vicenda, convinto assertore della necessità del costruendo collegamento ferroviario per l’economia senese, fu l'anima economico-finanziaria della società.



La Linea Ferrata e la stazione di Siena