IL SACRO CUORE DI GESU' RACCONTA ....


Il 13 febbraio del 1997 sul Corriere della Sera troviamo questa notizia: “Coppia sorpresa dal bidello. Facevano l' amore dentro il bagno: espulsi due liceali diciassettenni”. Chi se ne ricorda? Pochi o nessuno anche se i ragazzi erano due senesi e l'istituto dove nei bagni venne consumato questo rapporto sessuale che aveva scomodato anche il Corriere della Sera era il Sacro Cuore di Siena in via Campansi.
La storia del Sacro Cuore di Gesù nel Pignattello parte da lontano, dal 1348 ed è una storia intrigante; luogo che ha “ospitato peccatrici penitenti” alla ricerca della fede, luogo in cui l' infanzia abbandonata subiva di tutto e di più.

La chiesa di Santa Maria delle Grazie venne edificata nell' attuale complesso per rendere grazie per la cessazione della pestilenza con uno spedaletto annesso dedicato alla S. Maria Vergine. Nel 1441 un certo frate Meo da Viteccio raccolse, sotto la regola domenicana, le donne "di mala vita" (dette convertite) che intendevano convertirsi e le riunì nello spedaletto.
Così il Santa Maria delle Grazie viene poi nel tempo soprattutto ricordata per aver ospitato la venerabile penitente Caterina Vannini la cui storia vale la pena ricordare.
Caterina ha un'adolescenza difficile sia a Siena, sia dopo il suo trasferimento a Roma dove fa la cortigiana ma soprattutto l' amante di facili costumi per nobili e anche sacerdoti. Questo le porta il brutto nome di “Taide senese” (dalla prostituta protagonista della commedia di Terenzio "Eunuco", era l’amante del soldato Trasone). La condotta della giovane è talmente priva di morale che Gregorio XIII la fa addirittura imprigionare.  Nel 1575 decide di tornare a Siena con il cospicuo ricavato (denari e preziosi) profitto della sua“attività” romana, ma nella chiesa di Sant’Agostino, una domenica di Avvento, dopo aver ascoltato una predica sulla conversione della Maddalena ha una forte crisi spirituale: vende i suoi averi, destina il ricavato ai poveri, quindi si fa terziaria domenicana ed entra nel monastero delle Convertite di Santa Maria delle Grazie in via del Pignattello; qui trascorre quattro anni in silenzio.
Nel corso della vita la sua indole fu sempre quella di una donna irrequieta e intelligente e si trovò, talvolta, in contrasto con i suoi direttori spirituali, tanto che, forse, questo interferì con il processo di canonizzazione. Caterina ha un intenso rapporto epistolare con il cardinale Federico Borromeo, al quale descriveva le sue visioni mistiche. Non ci sono rimaste le lettere ma sembra sicuro che il cardinale abbia visitato il convento del Pignattello nel 1604 e nel 1605.  La Vannini si ammala e muore giovane.

Intriganti storie, quelle di ieri e quelle di oggi, consumate in quegli ambienti in via del Pignattello. Quel convento e quella chiesa del Santa Maria delle Grazie negli anni ha avuto diverse trasformazioni prima di diventare l'attuale Istitito privato del Sacro Cuore. Con le soppressioni napoleoniche il convento venne venduto ad unico compratore e ridotto ad abitazioni. Nel 1884 l'edificio venne acquistato da Quirina Lamoretti che insieme a Don Carapelli, nel 1887, decise di ospitarvi i bambini poveri della città . A causa però delle scarse condizioni igieniche e dei metodi d'insegnamento eccesivamente ferrei, l'istituto venne chiuso ed alla morte della Lamoretti passò in eredità alle contesse Maria e Pia Ravizza. Quando, alla morte della sorella, questa decise di farsi suora nel 1925 fece una donazione costituendo l'Istituto Sacro Cuore di Gesù, che a sua volta ottenne il riconoscimento giuridico nel 1937.



Caterina Vannini e il Sacro Cuore