IL MONTE: FRA RICORDI E RIMPIANTI


A Siena è stato da tutti e da sempre chiamato semplcemente "il Monte". Come fosse una persona, uno di casa. Per tanti era il "babbo" Monte, per altri lo "zio" Monte, poco importa ... era comunque uno di famiglia.
Oggi il Monte, la banca nata prima dell'America, vive giorni turbolenti, una crisi un tempo immaginabile e noi tutti, da bravi senesi, siamo al capezzale del moribondo.
Una dose di ottimismo in quasta fase non guasta come non guasta ripensare e riflettere ai bei tempi che furono. Così prendiamo a braccetto Emilio Giannelli, famoso vignettista senese, e ci facciamo raccordare nel suo modo delle storielle, due momenti simpatici e divertenti della vita del Monte, degli aneddoti riferiti a due anniversari della gloriosa banca nata nel 1472.
Nel 1972 per il cinquecentennale della fondazione furono organizzati solenni festeggiamenti che ebbero luogo nel settembre di quell'anno. Logicamente per Siena ed i senesi tutte le ricorrenze sono buone per giustificare un Palio straordinario; così per quel settembre l'allora sindsco di Siena Roberto Barzanti decise di correre un Palio straordinario e della decisione ne fu entusiasta, oltre al popolo di Siena, il professor Pagliazzi provveditore del Monte che non perse tempo ad invitare, per l'occasione, il presidente della Repubblica Giovanni Leone.
Ora si racconta che Leone, quando si affacciò alla trifora del palazzo Comunale, rimase strabiliato perchè sentì un grande applauso; sinceramente non era abituato a tanto entusiasmo. In realtà era entrata in Piazza del Campo la Contrada dell'Oca e tutto quell'entusiasmo era per l'Oca. così qualcuno gli spiegò l'arcano ed inoltre, per aumentare la dose, aggiunse che a Siena Leone corrisponde solamente ad una contrada soppressa.

C'è stato un periodo in cui la nascita del Monte non si faceva risalire al 1472 ma al 1624 e precisamente al 2 novembre 1624, data del rescritto granducale di Ferdinando II che trasformò l'antico Monte Pio nel Monte dei Paschi di Siena con una dotazione dello stesso Granduca. Partendo da tale data il 4 novembre del 1925 furono fatti altri solenni festeggiamenti per l'anniversario. Alle numerose cerimonie presero parte Vittorio Emanuele III che non perdeva occasione per venire a Siena, il ministro dell'Interno Luigi Federzoni ed il Ministro dell'Economia Nazionale; non partecipò Mussolini nonostante avesse accettata e confermata la partecipazione. Si racconta che Mussolini avesse declinato l'invito perchè in qualità di cliente del Monte dei Paschi aveva un mutuo in essere dal 1903 ma in arretrato nei pagamenti per cui ....
sempre in occasione dei festeggiamenti del 4 novembre 1925 vengono conservate negli archivi del Monte documenti interessanti di quella manifestazione fra cui una poesia di Ezio Felici che ben rende l'idea di quello che il Monte era in quei tempi e che oggi, purtroppo, sembra non esserlo più.
Ecco la poesia di Ezio Felici:

Monte dei Paschi, o nome che risuoni
come un eco che spandesi armonia
da una superba vetta all'ubertosa
valle, ove tace l'onda dei frastuoni.
Monte dei Paschi: corre vittoriosa
la tua fama nel mondo,
e ovunque imponi, con alti esempi e chiare visioni
la potenza tua vigile, operosa.
Gigante t'ergi sopra i trecent'anni
del tuo passato, e guardi all'armonia
come ad una meta certa, ampia e serena;
chè 'l cor tuo pulsa libero di affanni
e a scudo hai un nome, ove tu debba ardire,
sacro all'Italia e caro al mondo: Siena!



Monte fuori e dentro