STORIE DI SPETTRI, STREGHE E SPIRITI IN SIENA



Siena è una città antica, storica, orgogliosa delle proprie tradizioni e della propria cultura. Una città in cui il presente viene vissuto nelle aree, negli spazi, nelle musiche del passato.
Una città in cui l'albero dell' oggi ha le sue forti radici nel grasso terreno del ieri.
Una città stregata in cui il religioso, come in nessuna altra parte del mondo, arriva a compromessi con il pagano.
Una città in cui il dolce delle sue spezie si mescola con il salato delle sue carni; piena di sapori contrastanti, di storie diverse, di leggende tanto magiche quanto reali.






LA FANCIULLA DELLA CASA DEL TEDESCO

Anche il XX° secolo ha le sue storie di spiriti, maghi e fantasmi. Quella che andiamo a raccontare ebbe inizio in un periodo non ben identificato perchè alcuni testimoni del luogo hanno vissuto l'evento, che si è ripetuto più volte e sembra si ripeta tutt'oggi, in un periodo antecedente ed altri in un periodo successivo. Comunque il fatto si è manifestato la prima volta versa la seconde metà del '900, per l'esattezza dopo la guerra.
Il luogo è un casolare abbandonato ed, attualmente, semidistrutto, dislocato fra le anze del fiume Merse in prossimità di una strada a sterro prende vita da Brenna e che va ad inoltrarsi nel bosco. L'attuale rudere viene denominato la "casa del tedesco" in quanto questa fu fatta costruire e fu abitata da un ufficiale dell'esercito tedesco prima e durante la seconda guerra mondiale.


Un tipo strano, riferiscono i vecchi testimoni di Monticiano, riservato; senz'altro una persona che voleva vivere, o forse aveva la necessità di farlo, in modo isolato.
Durante il suo soggiorno nella casa nel bosco però accadde un fatto tanto grave quanto triste: la sua giovane figlia morì a seguito di un brutto incidente. In quella casa tutto continuò a parlare di lei; la sua cameretta, il giardino dove andava a giocare, i suoi giochi, il suo cane, i suoi abiti, i suoi disegni.

Poi la fine della guerra e l'ufficiale tedesco dovette fuggire anche da quel rifugio perchè diventato insicuro. Partì, venne detto, per l'Argentina, un luogo dove molti ricercati delle SS tedesche si rifugiarono cambiando storia, volto e nome.
La casa nel bosco fu abbandonata con tutto quello che vi era dentro e poi lentamente saccheggiata; anche le piante selvagge cominciarono a montarle sopra, ad aggredirla, rendendola ancora piu suggestiva. E fu per questo motivo che un fotografo del luogo un giorno scattò una serie infinita di foto di quell'ambiente semidistrutto, semivivo e pertanto affascinante.
La sorpresa avvenne quando il fotografo entrò nella camera oscura per lo sviluppo delle foto; nel negativo di molte di queste vi era inpressionata una evanescente fanciulla. Meraviglia, stupore, sorpresa.

Poi molti altri testimoniarono di avere visto ripetutamente, soprattutto nelle giornate di sole, una bimba correre nel giardino di quella casa; altri l'avevano vista aggirarsi e sorridere fra le stanze della dimora. Non vi fu dubbio alcuno ... lo spirito della figlia del tedesco continuava a vivere in quel luogo.


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