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PROCESSO MENS SANA BASKET

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Pubblicato da in Altre testimonianze · 12 Marzo 2021
Tags: MensSanaBasket
Riportiamo quanto scritto su La Nazione da parte di L. Valdesi in merito al crac della Mens Sana Basket:

Siamo in dirittura d'arrivo. Il 25 marzo verrà concluso l'esame del consulente Capezzuoli, i due pm Siro De Flammineis e Niccolò Ludovici depositeranno una cospicua mole di documenti. E poi si tira la riga nel processo sul crac della Mens Sana basket.

A sette anni di distanza dal fallimento della macchina da guerra della pallacanestro italiana, che aveva mietuto successi anche in Europa, arriverà la sentenza per l'ex general manager Ferdinando Minucci e per Alessandro Terenzi, commercialista riminese della Essedue promotion.
Se non ci saranno imprevisti potrebbe arrivare già a maggio scrivendo un'ulteriore pagina della vicenda nata a seguito dell'operazione 'Time out' condotta dalla guardia di finanza .

"Attacchi mediatici contro la Mens Sana? La punta dell'iceberg fu Milano", ha ricostruito ieri il giornalista Federico Cappelli che era stato a lungo responsabile della comunicazione sui social e della tivvù della società biancoverde dove si trovavano per esempio interviste ai giocatori.
"Tutti ricordano l'espressione usata all'epoca dall'allenatore Scariolo che parlò di 'aria rancida' alludendo al fatto che non ci sarebbero stati motivi puramente tecnici a determinare i successi della Mens Sana Basket. Poi venne fatto anche un esposto alla procura federale", racconta sollecitato dall'avvocato Fabio Pisillo.
Durante la testimonianza il legale chiede del sito basketnet che non era della società biancoverde.
"Scrissi alcuni articoli argomentando con i numeri – spiega Cappelli – perché le partite erano state vinte, altro che aria rancida".
Conferma di conoscere superficialmente Stefano Sammarini che amministrava la Essedue. Ricorda che forniva servizi, realizzando ad esempio eventi per la squadra.

Tocca invece al procuratore sportivo di basket Simone Lusini, arrivato da Rimini, che era agente sportivo quando in biancoverde militavano fra gli altri Lorenzo Alberti e David Cournooh, soffermarsi sui contratti di immagine e sul loro funzionamento anche se nel caso dei giocatori di cui si occupava c'era stato solo quello per prestazioni sportive. La società biancoverde ne faceva un grande uso dei contratti di immagine per i nomi che esercitavano però maggiore appeal.

Fra i passaggi importanti della deposizione quello relativo alla cifra dei Premi Nas che la società doveva avere dalla Federazione che ammontavano a circa 330mila euro visto che la Mens Sana investiva molto sui giovani.
Pisillo scava sul tema, chiedendo se furono fatti tentativi di recuperare tali premi.
Lusini poi ammette che gli sembrò "bizzarra" la nomina come liquidatore di Egidio Bianchi che era un nome importante della Virtus. Visto che fra quest'ultima e i biancoverdi non c'era feeling.

In ultimo dal collegio presieduto da Ottavio Mosti vengono acquisite le dichiarazioni già fatte in un altro processo da Maurizio Lissi, legale rappresentante di una società che si occupava di servizi per la Mens Sana, senza farlo tornare a deporre.




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