Siena Duemila

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1900 - Camollia nel Novecento


Le immagini raccolte sotto si riferiscono a personaggi e luoghi che fanno parte della storia di Camollia; un rione, una contrada fotografata in diversi periodi del Novecento.
Camollia, come Siena nel suo complesso e le altre città d' Italia, in quel secolo ebbe un  progressivo  quanto radicale cambiamente. Queste quindici fotografie ne sono una testimonianza.



La memoria di quel periodo ci riporta immagini purtroppo non fotografate. La strada era una seconda casa, luogo di ritrovo, di “chiacchiere” ed era per i giovani maestra di vita. Le botteghe artigiane si alternavano alle stalle ed alle cantine. C’era il marmista prima di piazza Paperoni che saltavamo con gli occhi per non vedere lapidi e tristi almennicoli collegati ai defunti; c'era il meccanico; il carbonaio (all’epoca i fornelli bruciavano a carbone, che veniva venduto sfuso); le “ballaie”, che riparavano le balle del carbone; la bettola dove si andava a comprare il vino o l’aceto sfusi con la bottiglia di casa. Per l'esattezza i vinai erano due, quello  che poi prese il nome di Titti in Camollia alta, con adiacente uno dei due ciabattini del rione, ed il chiassoso vinaio di piazzetta Paperoni. C' era la rimessa dei camion,  la cartoleria del Ceccotti, dove venivano comprate le strisce di carta colorata che venivano incollate (colla di farina)  per “barberi” e “spennacchiere”. C' era la “signorina” che faceva le fotografie, Il Bossi dei profumi, pio Elvio Ceccanti  che riparava i radiatori, c'era  la latteria di Turiddo Petrilli; la Tipografia San Giovanni, dove si stamparono i Numeri Unici delle vittorie del '60; il Barbiere, prima del Saladini e poi di Omero. C'era la bottega dell' orologiaio Fini, quella della Terreni Maria la cocciaia,le merceria e giocattolini (soldatini) della Scapecchi, dove incominciò a lavorare Pieranna; c'era (e quella c'è ancora) la bottega dei fratelli Rossi che ha dato le  biciclette a mezza Siena. I bottegai che stavano più di tutti su la soglia della porta con tanto di sedia  erano Turiddo ed, appena fuori porta Camollia, Aldo il Martelli …. tanto alla bottega di generi alimentari ci pensava Ella. Quello più canterino era “Italia” il ciabattino … anche perchè era più il tempo che passava dal vinaio adiacente che quello passato ad imbullettare.  

nelle FOTO: Camollia nel Novecento

 
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