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BANCHI CON I LONG ISLAND NETS

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Negli Stati Uniti parte fra una settimana la stagione 2021 della G League, stagione ridotta e giocata all’interno della bolla di Disneyworld già utilizzata per concludere l’ultima stagione NBA.
G League che avrà un po’ di Italia; e di questa abbiamo tanta e solo Siena.  

Ci sarà Nico Mannion mandato dai Golden State Warriors a farsi le ossa in G League. Giocherà  per i Santa Cruz Warriors.
E, cosa che nessuno si aspettava, ci sarà anche Luca Banchi, chiamato come assistente allenatore dei Long Island Nets (l’affiliata dei Brooklyn Nets). Luca Banchi, con un cordone ombelicale mai tagliato con Siena e la Mens Sana [APRI] è stato chiamato per la sua esperienza europea, “uno dei coach più vincenti degli ultimi anni di basket europeo”.
Luca ho parlato del rapporto tra G League e Europa anche in relazione all’esperienza che sta vivendo e che vivrà nelle prossime settimane. L’Europa attinge molto dalla G League; molti gli americani che approdano nel Vecchio Continente provenienti da questa League.
Attualmente Una delle principali conseguenze dettate dal COVID-19, per il basket europeo, è stato il cambiamento delle dinamiche legate al mercato dei giocatori americani. Lo spostamento delle date della stagione NBA e della G League ha portato all’adozione di strategie diverse da parte dei club europei, che hanno privilegiato il mercato all’interno del continente.  

Luca Banchi, all’inizio di questa nuova esperienza, ha detto:  
“Sono contento di essere qui, per allargare il bagaglio di conoscenze e il bacino di scouting con la conoscenza di giocatori che nei prossimi anni destinati a diventare protagonisti del mercato europeo. Per il basket europeo ad oggi il più grande bacino di reclutamento che esista è la G League, più della NBA o del college, che oggi produce giocatori non sempre sono pronti per cambiamenti così profondi come il lasciare gli USA e venire in Europa modificando non solo lo stile di gioco, ma lo stile di vita e di allenamento.... Uno dei motivi che mi hanno spinto ad accettare la proposta è che considero questo un modello: capire quali possano essere le metodologie, lo stile, il sistema riproducibile in una successiva esperienza professionale in Europa. Cerco di catturare tutti quei particolari che possono far evolvere il mio metodo di lavoro, e credo che questo debba essere il sentimento che deve muovere ogni allenatore: quello di mettersi in discussione e imparare, dove è possibile farlo. È quello che io sto provando a fare, misurandomi con un livello molto alto e estremamente performante".

Approfondimento su Hoops [APRI]





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