Finale scudetto 2014 - Basketsiena.it - Il portale del basket mensanino e senese

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RISULTATI
FINALE SCUDETTO 2014
Montepaschi Siena - EA7 Emporio Milano
Precedenti
(con questa stagione compresa)
-  Questa è la 4^ Finale scudetto Playoff  fra Siena e Milano:
  2008/09 (4-0),  2009/10 (4-1), 2011/12 (4-1), 2011//12  (4-1)
            -  Siena ha disputato 8 finali scudetto Playoff ed ha vinto 8 scudetti
                - Milano ha disputato 15 finali scudetto Playoff e ha vinto 6 scudetti
GARE
TABELLINI
DATI STATISTICI - I MIGLIORI
15/6/14 Gara 1
EA7 Emporio Milano  Mens Sana Siena
74-61

CRONACA
MILANO: Gentile 10, Cerella 0, Melli 4, Hackett 5, Kangur 0, Langford 11, Samuels 4, Tourè n.e., Wallace n.e. Lawal 8, Moss 6, Jerrells 26. Coach: Banchi.

SIENA: Viggiano 6, Hunter 19, Cournooh 6, Haynes 5, Carter 2, Janning 8, Ress 0, Ortner 0, Nelson 10, Udom n.e., Batori n.e., Green 5.  
% al tiro su azione: Siena 29,9% - Miano 49,8%
Rimbalzi: Siena 39 - Milano 33
Valutazione: Siena 52 - Milano 90
MVP (il Migliore): Jerrells (+31 val.)
Wvp (il Peggiore):  J- Carter  (-4 val.)
Migliore realizzatore: Jerrells 26  pt.
Migliore rimbalzista: Hunter 10 rbs.
17/6/14 Gara 2
EA7 Emporio Milano  Mens Sana Siena
79-65

CRONACA
MILANO: Gentile 16, Cerella, Melli 6, Hackett 8, Kangur 3, Langford 10, Samuels 22, Touré, Wallace ne, Lawal 3, Moss 5, Jerrells 6. All. Banchi

SIENA: Viggiano 7, Hunter 5, Cournooh, Haynes 12, Carter 5, Janning 10, Ress 8, Ortner 4, Nelson 6, Udom ne, Batori ne, Green 8. All. Crespi
% al tiro su azione: Siena 31,2% - Miano  44,1%
Rimbalzi: Siena 39 - Milano 45
Valutazione: Siena 52 - Milano 87
MVP (il Migliore): Samuels  (+ 26 val.)
Wvp (il Peggiore):  Cournooh (-1 val.)
Migliore realizzatore: Samuels  20 pt.
Migliore rimbalzista: Samuels  15 rbs.
19/6/14  Gara  3
Mens Sana Siena   EA7 Emporio Milano
85-68

CRONACA
SIENA: Viggiano, Hunter 25, Cournooh, Haynes 23, Carter 8, Janning 13, Ress 3, Ortner 4, Nelson 7, Udom ne, Bucarelli ne, Green 2. All. Crespi

MILANO:  Gentile 5, Cerella, Melli, Hackett 14, Langford 12, Samuels 12, Touré ne, Wallace 5, Lawal 4, Moss 5, Jerrells 11. All. Banchi
% al tiro su azione: Siena 39,2% - Miano 31,0%
Rimbalzi: Siena 36 - Milano 31
Valutazione: Siena 96 - Milano 50
MVP (il Migliore): O. Hunter  (+33 val.)
Wvp (il Peggiore):  Melli - Kangur (-4 val.)
Migliore realizzatore: Hunter  25 pt.
Migliore rimbalzista: Hunter  10 rbs.
21/6/14 Gara  4
Mens Sana Siena  
EA7 Emporio Milano
75-68

CRONACA
SIENA: Viggiano 10, Hunter 9, Cournooh, Haynes 7, Carter 7, Janning 20, Ress 7, Ortner 2, Nelson 9, Udom ne, Bucarelli ne, Green 4. All. Crespi

MILANO: Gentile 6, Cerella ne, Melli 3, Hackett 5, Kangur, Langford 20, Samuels 13, Touré ne, Wallace ne, Lawal 6, Moss 3, Jerrells 12. All. Crespi
% al tiro su azione: Siena 49,1% - Miano  39,0%
Rimbalzi: Siena 31 - Milano 37
Valutazione: Siena 82 - Milano 70
MVP (il Migliore):  Janning   (+28 val.)
Wvp (il Peggiore):  Melli  (-3 val.)
Migliore realizzatore: Jannong  20  pt.
Migliore rimbalzista: Samuels  8 rbs.
23/6/14  Gara  5
EA7 Emporio Milano  Mens Sana Siena
68-72

CRONACA
MILANO: Gentile 11, Cerella 6, Melli 0, Hackett 11, Kangur n.e., Langford 14, Samuels 8, Tourè n.e., Wallace 0, Lawal 5, Moss 0, Jerrells 13. Coach: Banchi.
SIENA:
Viggiano 6, Hunter 18, Cournooh 0, Haynes 10, Carter 14, Janning 5, Ress 4, Ortner 0, Nelson 10, Udom n.e., Bucarelli n.e., Green 5. Coach: Crespi.
% al tiro su azione: Siena 42,1% - Miano 34,0%
Rimbalzi: Siena 30 - Milano 39
Valutazione: Siena 72 - Milano 70
MVP (il Migliore):  O. Hunter   (+21 val.)
Wvp (il Peggiore):  Moss  (-7  val.)
Migliore realizzatore: Hunter  18  pt.
Migliore rimbalzista: Hunter  7 rbs.
27/6/14 Gara  7
EA7 Emporio Milano  Mens Sana Siena
74-67

CRONACA
Milano: Gentile 18, Melli 11, Jerrels 8, Moss 7, Hackett 7, Kangur, Wallace, Cerella 2, Samuels 6, Tourè NE, Lawal 6, Langford 9
Siena:
Green 15, Haynes 14, Hunter 9, Viggiano 5, Janning 7, Carter 13, Ortner 2, Ress, Udom, Bucarelli, Nelson 2 All. Crespi
% al tiro su azione: Siena 37,8% - Miano 41,0%
Rimbalzi: Siena 41 - Milano  38
Valutazione: Siena 59 - Milano 77
MVP (il Migliore): A. Gentile  (+20 val.)
Wvp (il Peggiore):  Kangur  (- 3 val.)
Migliore realizzatore:  Gentile  18 pt.
Migliore rimbalzista: Melli  13  rbs.
HANNO SCRITTO E DETTO

Claudio Pea
Se l’è cercata e allora vi domando: “Cosa ci fa un pidocchio sulla crapa pelata di Flavio Portaluppi?”. Il senzatetto. E’ vecchia? Può darsi, ma a me l’ha raccontata solo ieri notte un amico, uno dei cinque o sei che mi sono ancora rimasti, e mi è sembrata simpatica. Spero ci rida sopra pure il Lupo, ma sarà molto difficile. Anche se le scarpette rosse sono tornate a vincere lo scudetto dopo diciotto interminabili anni e l’omonimo book tricolore di Werther Pedrazzi è andato a ruba in poche ore nelle edicole di Milano. Da quando infatti Portaluppi due anni fa è diventato general manager dell’EA7, vuoi perché non aveva mai indovinato un acquisto prima di Hackett, vuoi perché è contestato persino dai suoi ultras (col daspo), nessuno l’ha più visto abbozzare mezzo sorrisetto neanche di nascosto. E nemmeno se con una piuma gli fai il solletico sulla pancia che ha più pelosa invero di quella di Lucio Dalla o di un gorilla. E comunque dovrei io essere il primo a star zitto: anch’io sto perdendo i capelli e mi è venuta la fobia della palla di biliardo. Ovvero della piazza nel centro della testa. Come Yoghi Banchi e i frati cappuccini del monastero che tutti i santi giorni li sento pregare Dio che non svuoti il sacco. Mentre l’amico sincero che mi è venuto a trovare si è seduto accanto a me sulla sponda del fiume che costeggia la grande muraglia del basket e insieme, nell’attesa, abbiamo acceso un fuoco e cantato le canzoni di Rino Gaetano, maestro d’ironia e di vita. Dedicandole a chi è senza memoria, chi ha fatto la spia e chi legge la mano, chi ha rotto con tutti e chi fuma un toscano, chi è morto d’invidia o di gelosia, chi ha fatto l’indiano e ama la zia. E intanto Berta filava con Mario e con Gino e nasceva un bambino che non era di Mario e non era di Gino. E nun ve reggae più. Però Portaluppi poteva anche risparmiarselo di raccontare a Radio24 che Milano non aveva rubato nulla nonostante quello che hanno riportato alcuni siti o che ha detto Marco Crespi nello spogliatoio dopo l’ultima partita di finale: “They steal our trophy”. Ora mi spiace ma non so l’inglese come Tranquillo e comunque pensavo che Paperoga fosse un amico del Lupo. E a un amico si perdona tutto. Soprattutto nei momenti del dolore e del lutto. Se invece ce l’avevi con me, caro il mio Lupo, non hai capito neanche tu un tubo, ma per l’ultima volta lo rispiego affinchè anche chi non ha orecchie per intendere se lo metta almeno in testa. Non ce l’ho con Milano. Anzi. E non rosico per il suo scudetto. Meglio l’Olimpia che qualsiasi altro club del Belpaese. Lo giuro. Ce l’ho invece con tutto il sistema e con quell’arbitraggio chirurgico e istruito affinché lo scudetto non lo rivincesse Siena. Cioè la squadra che poi sarebbe fallita come purtroppo è accaduto. E questo, per Giannino e i suoi buffoni di corte, sarebbe stato davvero insopportabile. Brindo allora al Drago che ha vinto al mattino la provaccia e alla sera il Palio del 2 luglio. Non è il Drago la mia contrada beneamata. Ho in simpatia semmai Nonna Lupa che veste il suo fantino coi miei colori, il bianco e il nero degli juventini listato dell’arancione dei mestrini, e non vince in Piazza del Campo da cinque lustri. Però da quando ho saputo che il Drago come la Selva non hanno una contrada rivale, ma combattono contro tutte le altre sedici nemiche, cosa volete che vi dica? Molto mi assomiglia e per questo assai di più ora mi aggrada.

Werther Pedrazzi
Da troppo tempo, ormai, nel Bel Pese afflitto da mille tormenti non si vedeva basket di questo livello: tensione, storie, paure, tattiche, strategie, battaglie estenuanti. Cadute e risalite. Suspense. Entusiasmo alle stelle. Lo sappiamo, soltanto sport, soltanto un lenimento a ben più gravi problemi, vicende umane di piccoli popoli, numericamente forse piccoli rispetto a grandi mondi, ma grandi di passione.
Lo sappiamo, anche, che ci saranno sempre quelli che… Eh, ma il basket americano è un’altra cosa. Lasciandoci incerti tra l’improperio e il più pacifico ritornello: il mondo è bello perché è vario, e ognuno la pensi come gli pare. Però, che gran finale! Densa di tutto. Con molte verità. E quando le verità sono tante, significa che c’è anche qualche bugia. Complesso, insomma, lo straordinario epilogo di questo campionato di basket. Che ha portato amori e umori, e per questo ha trascinato tanta gente, anche molti che non conoscevano o poco frequentavano il piccolo mondo antico dal sole arancione fatto a spicchi. E questo è un fatto: un milione di spettatori e il 5% di share su Rai 3 all’ultimo atto, senza poter contare quelli che hanno visto gara 7 sul canale HD, sono un’esplosione di popolarità, un’oasi rigogliosa, difficilmente immaginabile in quella specie di deserto che il basket, ma non soltanto lui, stava attraversando.

Carlo Fabbricatore
Lettera a coach Crespi: -Caro Marco, dopo la seconda partita giocata a Milano non vedevo quali alternative potessi mettere in campo per cambiare l'inerzia della serie, ma consideravo solo l'aspetto tecnico, non quello emozionale. Ebbene, le variabili cuore ed emozione sono state la chiave di volta. Ho sentito i discorsi pre e post partita che fai nello spogliatoio e da ex giocatore posso dire che solo pochi allenatori riescono ad entrare nel cuore come fai tu.
Hai cambiato le carte in tavola con una difesa più aggressiva e fisica e nonostante i raddoppi sistematici sul centro e sulle ali siano molto dispendiosi per le rotazioni difensive che siete costretti a fare, i tuoi giocatori sembrano non sentire la fatica. Comunque vada a finire meritate tutti delle buone squadre la prossima stagione, spero veniate presi in considerazione.-

Matteo Marello
Alla fine ha vinto la favorita della scorsa estate: l'EA7 Emporio Armani Milano.
Prima però di addentrarci in ogni discorso, lasciate che traspaia ancora adesso, mentre leggete queste righe un pizzico di emozione nell'aver visto a distanza di 10 anni una partita sui uno dei tre canali di stato. Quelli più immediati, quelli più comodi per giovani, e soprattutto meno giovani, sul telecomando. Banalità? Chissà.....sicuramente però è il modo migliore di far apparire, anche per caso, una partita di basket su un qualsiasi teleschermo italiano e testimoniare che non di solo calcio sa vivere questo nostro paese. Ok non c'era nessuna partita dei mondiali di calcio in Brasile, ma a noi baskettari questo non interessa, interessa invece che il nostro sport possa regalare emozioni ad un numero sempre maggiore di persone. Questo può avvenire solo se gli viene permesso di andare incontro ai telespettatori nella maniera più comoda possibile. Al resto ci penseranno le tante dita sul rispettivo telecomando. È giusto però non divagare troppo. Si diceva, ha vinto Milano....Si ha vinto Milano dopo 18 lunghi anni. La bella addormentata nel bosco dei canestri, si è risvegliata. Difficile stabilire di fronte a tanto talento nel roster chi sia stato il vero principe che abbia rotto l'incantesimo, perché nella decisiva gara7 in tanti si sono resi utilissimi alla causa mettendo un mattoncino utile per costruire il trionfo finale. Da Melli, ad Hackett, da Moss a Gentile. Già Gentile.....l'ultimo scudetto lo vinse proprio papà Nando da capitano, ed ora da capitano è toccato al più giovane dei due figli, che festeggia con un biglietto per l'America in tasca. Toccherà a lui decidere se utilizzarlo subito o fare di Milano la sua America per un altro anno. Milano regina, forse più per quel che ha fatto vedere durante la regular season con quella striscia di 21 vittorie consecutive che le hanno permesso senza troppi pensieri di prenotare il primo posto, accarezzando inoltre ad un certo punto il sogno di entrare tra le prime quattro d'Europa. Il risveglio è stato brusco, la truppa di Banchi nei playoff è sembrata spesse volte in crisi d'identità subendo incredibili rimonte, dopo vere e proprie partenze a razzo. La grande sorpresa Pistoia, la temibilissima Sassari ed infine la rivale di sempre.....Siena. Questi gli ostacoli per arrivare a quel tanto agognato tricolore da cucire sulla maglia. Impresa riuscita. Impresa che probabilmente ha una immagine su tutte: il tiro decisivo di Curti Jerrells che ha deciso gara6, scacciando gli spettri di un fallimento davvero impossibile da accettare per staff , giocatori e dirigenza. Quel tiro di Jerrells ha dato speranza, forza e consapevolezza a tutto l'ambiente meneghino, dimostrando a tutti gli appassionati, se mai ce ne fosse stato bisogno, che Milano se vuole sa vincere e sa come vincere. La riprova l'abbiamo avuta in gara7, quando da uno svantaggio di 6 lunghezze, l'Olimpia ha saputo ribaltare la situazione in 5 minuti arrivando al definitivo +8 che ha messo la parola fine a questo campionato. Quando si dice “volere è potere”.

Volere e potere vale anche per Siena. Alzi anche solo un dito mignolo chi pensava che Siena potesse arrivare sul 3-3 il 27 Giugno a giocarsi lo scudetto al Forum di Assago dopo la tempesta societaria che ha attraversato la società biancoverde. Probabilmente nemmeno i giocatori stessi ad inizio playoff. La bravura di questi ragazzi e del loro coach è stata però quella di trasformarsi in tempesta sul campo. La tempesta si sa come arriva se ne va. Ecco la forza di Siena in questi playoff, la consapevolezza di doversene andare dalla serie A, l'onorare una maglia per l'ultima volta, il giocare uno per tutti e tutti per uno fino all'ultima goccia di sudore. Cose che non si vedono tutti i giorni. Cose che magari avranno fatto avere un pizzico in più di vergogna agli “assassini” della Mens Sana ed ai loro complici. Con i soldi è vero si vince, ma è con l'orgoglio che si arriva lassù. E l'orgoglio non si compra perché non è in vendita. La Mens Sana ora andrà incontro al proprio destino che le chiuderà momentaneamente (giustamente) le porte della Serie A, anche chi però ha odiato sportivamente Siena nel suo lungo e discusso impero, crediamo sia costretto ad ammettere che in questa fase finale del torneo la squadra di Crespi aveva qualcosa di diverso da quello che eravamo abituati a vedere e si sia saputa rendere quantomeno degna di ammirazione. Quel famoso #somethingdifferent. Coach Crespi ha detto che i vincitori morali sono loro: vero e stravero.

Il basket non conosce il pareggio, ma questa serie finale ci ha fatto gustare 7 sfide veramente piene di pathos e di spunti da tenere presenti in futuro, che merita due scudetti. Ed allora a Milano quello dell'almanacco, ufficiale meritato ed intoccabile. A Siena, quello del cuore e del saper credere. Il basket non conosce il pareggio come il calcio, ma da oggi possiamo dire che anche il popolo del basket ha il suo 4-3 come quello del calcio. I protagoisti ovviamente non sono Boninsegna, Burgnich, Riva e Rivera, ma si chiamano Gentile, Melli, Hackett, Ress, janning, Carter....e tutti quelli che ognuno di noi vuole aggiungere a suo gradimento.

VIDEO SOTTO: Le Top 5 di gara 7 - Gli ultini e decisivi secondi di gara 6 - La conclusione più bella di tutta la serie
VIDEO DELLA FINALE SCUDETTO






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