Siena Duemila

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1852-60 - I politici ? Mai piaciuti ai senesi


Sono gli anni dell' unità d' Italia. I libri di scuola ci hanno da sempre parlato di un Battaglione Toscano composto da studenti pisani e senesi che il 29 maggio 1848 resistette alle truppe di Radetzky nei campi di Curtatone, permettendo così ai piemontesi del generale Bava di evitare, il giorno seguente, un drammatico accerchiamento.
Ma i senesi come si ponevano nei confronti della politica e dei politici dell' epoca ?


Restando nell' evento menzionato sopra riteniamo giusto aggiongere per una comprenzione più completa che la Compagnia senese del Battaglione lamentò due morti, quattro feriti e dieci prigionieri. Questa Compagnia era costituita da 55 studenti, quattro professori ed il cancelliere dell' Ateneo; questi venivano dalla Guardia universitaria, gruppo istituito con finalità diverse da quelle belliche ed unitarie. La Guardia Universitaria fu istituita per mantenere l'ordine ciittadino; il popolo accusava il governo di non vigilare sul prezzo del pane favorendo gli speculatori mentre nel contesto universitario vi era malcontento per la sempre ridotta considerazione dell'Ateneo senese.
La notizia della morte dei giovani dal fronte lombardo scosse la città. I senesi furono veramente sconvolti e s' indignarono per l' accaduto, basti pensare che rinunciarono al Palio del 2 luglio offrendo ai militi della Guardia Universitaria le 420 lire del premio dovuto al vincitore dato che nessuno avrebbe pensato a loro.

Altri e più significativi esempi del non amore dei senesi per la politica ed i politici:
Dalle carte del processo Spannocchi  e dalla relazione della polizia allegata agli atti che si riferiva agli attentati politici avvenuti a Siena in quella seconda metà dell' Ottocento, veniamo a sapere anche delle manifestazioni contro Leonida Landucci, un senese diventato ministro dell' interno nel '49 (Consulta di Stato di Leopoldo) e resosi odioso per le sue iniziative poliziesche e per il non amore che si riteneva avesse per Siena e per i senesi . Su du lui giravano in Siena questi versi: "Per screditar col nome di Termopili / venne un altro Leonida nel mondo / Chiamate Serse e ditigli / che ci ammazzi, per grazia, anche il secondo" ed ancora  ... "Muoia, per grazia, Leonida / e tutti li politici come lui".
Altro esempio :
In occasione del plebiscito organizzato in fretta e furia dal governo provvisorio nel marzo 1860 perchè i toscani, e quindi anche i senesi, scegliessero fra l' unione al Piemonte e il "Regno separato" si ebbe un fatto molto curioso e non so quanto conosciuto. Sappiamo che un uomo delle nostre terre, Bettino Ricasoli, ricopriva il più alto ruolo nel governo di quel periodo ma i suoi rapporti con il  territorio e la sua gente non era forse dei migliori.
Bettino Ricasoli, in occasione di quel plebiscito, a Siena e dintorni (nel Chianti)  dette disposizioni per avere voti a favore. Addirittura all' amministratore della sua fattoria di Brolio ordinò di condurre i contadini a votare per l' unione "con bandiera tricolore alla testa e scheda in tasca". Non ostante questa imposizione e forse proprio per dispiacere ad un padrone come il Barone di ferro, furono soprattutto i contadini del Ricasoli a disertare le urne ed altri a votare contro.
Questi politici non sono mai piaciuti .... soprattutto quelli fatti in casa !


nelle FOTO: Bettino Ricasoli - Battaglia di Curtatone

 
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