RICORDANDO GIANCARLO ROSSI
FONTE : Basketsiena.it | Redazione S.F.
FOTO: Pres. Rossi Giancarlo
Pre-gara Mens Sana – Trapani del 4 novembre 2018: osservato un minuto di raccoglimento in memoria di Giancarlo Rossi.
Giancarlo Rossi, le cui esequie si sono tenute alla chiesa Santa Maria del Giglio a Montevarchi nella giornata di ieri, è stato presidente della Mens Sana basket fine anni ‘80 inizio ‘90. Anni difficili per il basket mensanino, vissuti nelle paludi della serie B e culminati con la grande rinascita, il ritorno nella massima serie.
Un minuto di raccoglimento molto sentito da parte di tutti. La “Fede mensanina" lega indissolubilmente nel tempo, nella mente e nel cuore dei suoi sportivi, quei personaggi che molto hanno dato a questa storica società.
Giancarlo Rossi, le cui esequie si sono tenute alla chiesa Santa Maria del Giglio a Montevarchi nella giornata di ieri, è stato presidente della Mens Sana basket fine anni ‘80 inizio ‘90. Anni difficili per il basket mensanino, vissuti nelle paludi della serie B e culminati con la grande rinascita, il ritorno nella massima serie.
Un minuto di raccoglimento molto sentito da parte di tutti. La “Fede mensanina" lega indissolubilmente nel tempo, nella mente e nel cuore dei suoi sportivi, quei personaggi che molto hanno dato a questa storica società.
Giancarlo Rossi veniva dal vicino Valdarno; seppe conquistarsi nel tempo le simpatie di tutti, tifosi e non, all’interno della società e fuori. Da imprenditore edile seppe mettere i giusti mattoncini nella ricostruzione di una società che non sapeva ritrovare fondazioni solide dopo le glorie del passato, quelle degli anni ‘70. Un lavoro di ricostruzione che intraprese con il “vice” Giuseppe Ciupi, una accoppiata vincente che seppe dare un nuovo assetto societario, composto da persone competenti, attento alle problematiche finanziare ed nuovamente vincente. Seppe disfarsi del passato ed inserire persone giuste come il g.m. Carlo Ciccarelli ed il coach Giancarlo Lombardi. Seppe anche fare scelte difficili, antipopolari, come la cessione di giovani promettenti come Alessandro Frosini e Paolo Moretti. Queste dettero ritorni positivi, vincenti e da subito furono accettate dai tifosi per il modo con cui lui seppe motivarle, spiegarle e proiettarle nel futuro con il suo modo di dire e fare sereno (sempre sorridente), educato ma anche sicuro e determinato.
Nel 1986 la Mens Sana esce, con la retrocessione, dall’ era Lanfredini; subentra la Pallacanestro Mens Sana S.p.a, rappresentata da Marco Baglioni la cui gestione viene affidata all’ associazione Mens Sana basket presieduta proprio da Giuseppe Ciupi che aveva coinvolto anche ex giocatori come Fabio Giustarini nominato general manager.
La soluzione non ebbe molta fortuna ed il cambiamento avvenne quando Giuseppe Ciupi chiamò in Mens Sana Giancarlo Rossi, proveniente da quel Valdarno imprenditorialmente vivo.
Così inizia il cambiamento: la società biancoverde è incentrata sul presidente Rossi, il vice Giuseppe Ciupi, Carlo Ciccarelli direttore sportivo e Fabrizio Falorni addetto alle relazioni esterne. Poi arriva “Dado”, il cocchiere per una squadra vincente. Arriva la A2 e l’anno successivo anche la A1 ma Giancarlo Rossi si ritira, lasciando la presidenza a Giuseppe Ciupi.
La tifoseria è presa dai successi, dalle vittorie. Il suo abbandono passa quasi inosservato ai più anche perché la continuità viene garantita. Che cosa era accaduto? Tante piccole cose. Fra Rossi e Ciupi, “la coppia vincente”, non c’è più quella armonia iniziale, si inseriscono con i due o fra i due nuovi personaggi, il nuovo g.m. Ferdinando Minucci; anche Lombardi lascia ed inizia una “nuova era” anche dal punto di vista tecnico con Cesare Pancotto.
Giancarlo Rossi poco prima di lasciare la presidenza dichiarò: “Noi abbiamo un pubblico eccezionale che sta facendo la sua parte oltre ogni attesa e che merita le soddisfazioni che stiamo dando, ed anche oltre. Restano per garantirci una sana gestione ed un futuro altre componenti: lo sponsor, e le principali realtà cittadine, in primis le istituzioni”.
Sono passati quasi trenta anni … ma quelle considerazioni, che furono la base operativa di quegli anni, varrebbero anche oggi.
Giancarlo Rossi poco prima di lasciare la presidenza dichiarò: “Noi abbiamo un pubblico eccezionale che sta facendo la sua parte oltre ogni attesa e che merita le soddisfazioni che stiamo dando, ed anche oltre. Restano per garantirci una sana gestione ed un futuro altre componenti: lo sponsor, e le principali realtà cittadine, in primis le istituzioni”.
Sono passati quasi trenta anni … ma quelle considerazioni, che furono la base operativa di quegli anni, varrebbero anche oggi.
ANNOTAZIONI di Lello Ginanneschi
Era una Siena diversa da quella attuale. Sindaco era Vittorio Mazzoni della Stella e certamente l'economia e l'edilizia avevano un dinamismo opposto rispetto all'attuale stagnazione. Fu dunque naturale chiamare in soccorso della squadra di basket due abili imprenditori provenienti dal mondo del mattone. Per loro fortuna nel vivaio c'erano due giovanissimi di straordinario talento, che rispondevano al nome di Frosini e Moretti: quello poi coach non certo fortunato della On Sharing. Sul loro passaggio a Verona si parlò molto al tempo. Di certo le risorse arrivate nelle casse mensanine consentirono di salvare il bilancio e costruire la grande squadra guidata da Dado Lombardi, che in due anni conquistò la massima serie.
Rossi lasciò presto la palla in mano a Giuseppe Ciupi, ma certamente il suo lavoro fu fondamentale per il salvataggio e il successivo rilancio delle sorti della pallacanestro biancoverde.
Anche Siena stava cambiando e la grande abilità di Rossi fu quella di intessere rapporti molto costruttivi con il territorio e le maggiori istituzioni cittadine. Fu lui a capire che con l'intervento del Monte dei Paschi tutto sarebbe stato possibile. Arrivarono così le prime sponsorizzazioni legate direttamente o indirettamente alla banca, come la Ticino Assicurazioni, che sulle maglie prese il posto della Conad e riportò il colore biancoverde sulle divise da gioco. Furono anni carichi di entusiasmo e vitalità.
Nel novembre 1990 a palazzo pubblico arrivò Pierluigi Piccini, con il passaggio al Monte dei Paschi di Mazzoni della Stella. Rossi rimase spesso dietro alle quinte, ma in ogni caso affiancò più o meno direttamente la gestione Ciupi, fin quando la palla tornò nelle mani della Polisportiva. Gli anni del loro lavoro furono preziosissimi per arrivare alla costruzione del gigante europeo delle quattro final four di Euroleague e degli otto scudetti.
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