Quindi per me, in quel lontano 1978, anche questo sogno Biancoverde, avere Marco Bonamico nella Mens Sana, si stava realizzando. Tutto era possibile.
L' euforia, la grande libidine sportiva mi prese .... ma non ero l'unico; in molti si resero conto che avevamo una gran bella squadra, forse un pò datata (vedi Bovone) in certi elementi portanti. Ed infatti quando arrivammo a quel Natale del 1978, fummo per la prima volta in testa alla classifica .... poi il prevedibile calo. Ma facemmo i play-offs battuti solo ai quarti dalla Sinudyne Virtus Bologna (2-1). Per la Sinudyne, che vincerà il campionato, questa contro la Mens Sana di Bonamico (da loro prestatoci per una stagione) sarà l'unica sconfitta di tutti i play-offs.
Le 30 partite del giovane marine in Biancoverde non mi delusero. Fu quello che pensavo e fece quello che desideravo facesse. Lo vidi in difficoltà in difesa solo contro Bob Morse; ma già nella sfida di ritorno lo vidi migliorare, gli stava prendendo le misure.
Io stravedevo per Marco, "il marine". Quando lo vidi la prima volta nelle giovanili avrà avuto forse diciotto anni. Già alto più di due metri; aveva una struttura fisica perfetta. Sapeva fare tutto: giocare al calcio, al volley (aveva una ottima elevazione), mi dissero ottimo nuotatore, aveva una buona velocità di base, ottimo tempista, grande combattente.
Non so chi ed in quale circostanza venne chiamato per la prima volta "il marine". Certo è che per me un marine, che non avevo mai conosciuto di persona, doveva essere proprio uno come lui. Un combattente generoso, senza paura, senza limiti, fisicamente forte e moralmente giusto.
La prima volta che lo vidi al palazzetto della Mens Sana io era a fondo campo; era un allenamento pomeridiano. Attaccò il canestro e tirò in sottomano; Eric lo contrastò, la palla battè tre volte nel ferro ed uscì. Rientrò in difesa correndo portandosi dietro una serie di imprecazioni poco sentite ma ruggite. Nell'azione offensiva successiva Bonamico andò in presa diretta; andò a canestro per poi mollare in faccia ad Eric Fernstein uno schiaccccione terrificante.
In partita coach Rinaldi lo teneva in campo un pò più di venti minuti, doveva spartirsi il minutaggio sul perimetro con Quercia e Giustarini; quasi l'ottanta per cento delle partite le ha chiuse in doppia doppia, Termina la stagione come quarto migliore realizzatore della squdra, dietro ai due americani ed a Bob Quercia , da sempre ottimo realizzatore. Ma i combattenti come lui si fanno sentire quando la lotta diventa difficile e dura. Così il giovane marine una volta entrato nel clima playoff, ce la mette tutta, non ci sta a perdere. I veri leader si vedono quando conta. George Bucci da New York, la trave portante, il migliore realizzatore della Mens Sana, chiude quei playoff realizzando 55 punti, il giovane marine di Genova li chiude con 63 punti, il migliore realizzatore mesanino di quei play-offs.
in foto: Marco Bonamico.