Gianfranco Lombardi III° - Basketsiena.it - Il portale del basket mensanino e senese

Menu
Menu
Vai ai contenuti
IN EVIDENZA
GIANFRANCO LOMBARDI  III°
RICORDI > Mix Ricordi > Storie da leggere in biancoverde
Siena 31 gennaio 2021  - Posted in : Basketsiena.it | Fonte: Stefano Fini

Terza parte
  
DADO UN GUASCONE ISTRIONICO

Gianmarco Pozzecco, forse l’ultimo esemplare di un basket italiano artistico, fatto anche di colori e non solo di quella professionalità che, è bene dirlo, alla lunga annoia un po' chi lo fa ed anche chi lo guarda. Per il “Poz” Dado è stato professionalmente il suo “mostro sacra”. Ma con il sorriso che li contraddistingue entrambi, da istrioni, fuori dalle noiose forme, Dado era quella “Roba gigantesca che berciava più di lui”, oppure quello che, quando lo allenava, gli disse: “Sì, nano puzzolente, tu sei il più forte di tutti!”; anche se siamo propensi a credere che l’attore Poz abbia modificato la battuta dall’originale “Sì, nano puzzolente, tu sei bravo ma non quanto me!”.         
Il guascone ha un atteggiamento spavaldo, un giramondo che sa essere simpatico a chiunque ed ovunque se non eccede. Nel Dado guascone troviamo, per la sua natura livornese, una forte componente istrionica come ci dice l’altro coach livornese come lui passato da Siena, Ramagli. [SOTTO: Ramagli e Lombardi nell' AUDIO]
Essere istrione vuol dire essere attore, recitare con enfasi per suscitare plateali emozioni ed in questo Dado era un professionista naturale. Lo ricordiamo attraversare il campo al termine della sconfitta in casa di 1 punto (71-72) contro la Telemarket Brescia di Riccardo Sales.

Eravamo alla settima di ritorno in piena bagarre promozione e quella sconfitta voleva forse dire, anche per come era maturata sul campo, abbandonare i sogni di gloria. Al malcontento della tifoseria, si aggiunse il plateale modo in cui Dadone abbandonò il campo, attraversandolo per intero trasversalmente (a quel tempo la panchina della Mens Sana era dalla parte opposta all’attuale), con la camicia parzialmente uscita dai pantaloni, con la testa bassa e con entrambe le braccia in alto in segno di resa. E non solo. Un prolungato “ciao delle mani” infatti faceva intendere di tutto e di più: la fine di un sogno, un abbandono generale (anche da parte sua). Aria mesta, da semi-dramma, anche in sala stampa fuggente.
Ma la realtà dei giorni successivi fu assai diversa: non perdemmo più partita, otto vittorie di fila che valsero la promozione ed i playoff contro la forte Benetton. Con il tutto e poi il contrario del tutto si era conquistata la totalità della scena. Poi Dado continuò a dare spettacolo ed il “mostro” Treviso lo affrontò con queste parole [VIDEO sotto]
Siena non vinse. La Mens Sana e Dado non andranno a Roma. Sarà la “supermiliardaria” Benetton a farlo vincendo poi alla grande il campionato.
Comunque, quella Ticino Mens Sana di Dado Lombardi fu l’unica squadra a battere la Benetton (96-80 in gara 2) fra tutte le squadre approdate ai playoff, a partire dagli ottavi fino alla finale.

ANEDDOTI SU DADO

Dado era un vulcano costantemente attivo. In campo era molto ‘intenso’ e particolare nel modo di relazionarsi. Maurizio Lasi, playmaker della Mens Sana epoca ’lombardiana’ in un recente articolo di Stefano Salvadori su La Nazione, ricorda che Dado una volta chiamato il timeout guardò “Fosforino” negli occhi e mettendosi a SEDERE nella panca dei giocatori gli disse “fai te il timeout, tanto poi in campo fai come ti pare”.

Entrando nel contesto degli aneddoti potremmo ricordarli alcuni: “la cena del lesso”, “la Tenda rossa” ed il “pecorino e baccelli”.
Il primo raccontatoci da Fosco Carloni, il secondo da Luca Finetti ed il terzo da Pino Brumatti. Tre compagni di viaggio scomparsi prematuramente.

  • Siamo in serie B, nella prima stagione di Lombardi, e perdemmo malamente (57-53) contro Roseto di Solgentore. Dado era su tutte le furie, “con Solgentore NO!”. Dado non andò tanto per il sottile: Pino, Diego e Mimmo, furono indicati come i principali responsabili di quella sconfitta. Si doveva ricreare l’armonia e la fiducia. Così Angiolino, padre del giovane play Braccagni, pensò di fare una bella cena a casa sua, a base di bollito misto che tanto piaceva a Dado con Brumatti, Lasi, Giroldi, Pastori … e dopo il “Va benone!!” del Dado, Laura (moglie di Angiolino) si mise al lavoro. Così, il venerdì prima dell’importante trasferta contro la Sangiorgese, ecco la ‘cena del lesso’. Per la minicronaca ricordiamo che Fosco (Carloni) portò 6 bottiglie di Pinot grigio Fontanafredda (fonte Monte dei Paschi), quasi tutte ‘fulminate’ con gli antipasti. La cena andò benissimo ma ancor più la trasferta. Vincemmo 63-69. La Sangiorgese era terza in classifica ma Pino e compagni giocarono alla grande. Dado che era anche scaramantico non senti discorsi (vai a contraddirlo!) la ‘cena del lesso’ divenne un rituale scaramantico per le partite in trasferta impegnative. Laura Braccagni ne fu entusiasta (?!?!)

  • La Mens Sana ed i suoi gioielli. Alex Frosini era già stato ceduto insieme a Moretti alla Glaxo Verona nell’affare bomba. Ma il cuore non segue sempre i soldi e così quando Alex giocò con la Nazionale di categoria, crediamo a Trieste, da Siena, Dado Lombardi, babbo Frosini, Fosco Carloni e Luca Finetti (responsabile e coach da anni del settore giovanile della Mens Sana) partirono per andare a vederlo giocare in nazionale. La prestazione di Alex in nazionale fu eccellente … per cui non rimaneva che festeggiare e …. Dado: ”Vi porto io in un posto IN !!! Al Tenda Rossa. Un locale dove mangiamo pesce di gran qualità”. La cena fu eccellente ma quando arrivò il momento di pagare Dadone si accorse di non avere la carta e così delegò: “Puccetto paga te!” (Puccetto: così chiamava Luca Finetti). Non fu l’unica dimenticanza perché , dopo aver portato la fattura in società per il rimborso, quel rimborso si dimenticò di darlo a ‘Puccetto’.

  • L’ultimo aneddoto ci fu raccontato da Pino Brumatti che in quell’anno, a Siena nella Mens Sana, divideva l’appartamento proprio con Dado Lombardi. Un giorno a Pino fu regalato, durante un girata in Val d’Orcia, una bella forma di Pecorino di Pienza. I due decisero di cenare con pecorino e baccelli. Ai baccelli ci avrebbe pensato Dado che la sera si presentò con 2 (due!!) Kg. di baccelli belli freschi. Tutto troppo buono !! Rimasero solo le bucce. Ma durante la notte Dado ebbe un gran ‘dolor di pancia’. E, come ci raccontò Pino, quell’ omone grande e grosso faceva effetto sentirlo pregare: “ Madonnina … se mi vuoi prendere, prendimi! Ma non farmi patire così!”..

 La seconda parte "DADO ALLENATORE - DADO A SIENA" [APRI]

La prima parte "LOMBARDI I SOPRANNOMI - DADI: IL FISICO, IL PERSONAGGIO" [APRI]


ULTIME NOTIZIE
Bookmark and Share
Torna ai contenuti