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Virtus-Ramagli: la volpe e l'uva

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Siena 17 giugno 2016 - 09:40
Fonte: Umberto De Santis

 

Da quando nell’imminenza dell’inizio della nuova stagione Renato Villalta fu allontanato dalla presidenza della Virtus Bologna per motivi tutti interni alle logiche societarie della proprietà, in Piazza Azzarita non ne hanno più imbriccata una, chiudendo la stagione con la retrocessione amarissima in A2. In attesa del rilancio è stato nominato lo scorso febbraio un nuovo presidente, Alberto Bucci, che sembra rimasto solo, come certi teneri giapponesi da film, a tenere la bandiera sull’isola abbandonata. E che in una intervista a Walter Fuochi de La Repubblica di oggi, non si accorge della figura da peracottaro che si confeziona da solo. La frase che lo autoincrimina è la seguente: “Siena ha sostenuto con l’agente di Ramagli, Forti, un mio carissimo ex giocatore a Livorno, di aver diritto a un buyout per liberarlo. Noi non crediamo di accettare questa condizione. Ho detto a Forti di far sapere a Siena che rinunceremo al loro allenatore.”
Noblesse oblige che se si desidera l’allenatore sotto contratto di una società, quale che sia, ci si rivolge direttamente all’interessata. Invece Bucci, chissà perché, rivela di aver chiesto all’agente di Ramagli di interloquire per lui con la Mens Sana Basket 1871. Il modo migliore per avere una risposta negativa dopo aver dato l’impressione dell’arrogante… Non possiamo tralasciare il fatto di aver permesso, senza aprir bocca, un tam tam sulla stampa nei quindici giorni precedenti. Notizia corredata anche dalla rassicurazione che la cosa si farà, perché (sottointeso) alla Virtus non si può dire di no. Il buon Fuochi grazia il presidente delle sue personali considerazioni ma l’impressione che rimane è quella della volpe di Fedro che, non arrivando all’uva, fa sapere a tutti che non la voleva mangiare perchè acerba. Chissà se a Siena siano interessati nel conoscere una risposta a una domanda mai fatta!
La paura nostra è che Alberto Bucci neanche sapesse che Ramagli fosse sotto contratto da un’altra parte. Sprovveduto, ma meglio che arrogante. Che si aspettava, da un club che viene da una stagione eccellente e che ha gratificato il suo coach per il grande lavoro svolto quando, con due soli anni dalla nascita, cerca una continuità tecnica per costruirsi un vissuto importante? A Bologna dovranno fare le loro considerazioni, ma non si può negare che reiterano il non averne imbroccata una. D’altra parte dovendo ancora nominare un direttore sportivo – che quasi certamente sarà Julio Trovato, spostato dalla Trapani del presidente Basciano alla Virtus guidata dalla Fondazione del presidente Basciano nella Lega Pallacanestro diretta dal presidente Basciano – e con una certa carenza in ufficio stampa, una Virtus così, senza umiltà, dimostra di non aver ancora capito dove si ritroverà a dover combattere.
Con un roster sconvolto dal libera tutti in cui Fontecchio, Mazzola e Vitali sono stati automaticamente svincolati, con il problema del ripianamento dei debiti e della nuova iscrizione, ci mancava la caduta di stile nell’ammettere di non avere i soldi per prendere l’oggetto dei desideri. eppure di coach di grande valore a spasso ce ne sono tanti, quest’anno, come poche volte accaduto senza scomodare gli Scariolo e i Pianigiani, che probabilmente si accaseranno all’estero. L’A2 è un purgatorio con il collo a bottiglia: ne esce una per volta verso il paradiso della serie A. Alla nobiltà decaduta non verranno concessi favori di alcun genere.


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