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Il problema "Consorzio"

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SIENA 21 maggio 2018
FONTE :
Basketsiena.it | Redazione
FOTO:
Consorzio Basket e Sport a Siena.

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Entriamo dentro ai problemi dell'attuale Mens Sana ed analizziamoli nel reale al fine di evitare incomprensioni che poi generalmente creano falsi problemi.
Il più importante di questi è "il Consorzio".
All’atto pratico alla famiglia Macchi per Siena Sport Network Srl
sono improvvisamente e progressivamente mancate tutte quelle risorse economiche derivanti dagli impegni presi o programmati da parte del Consorzio Basket e Sport a Siena. E per chi era stato chiamato prima solo per portare uno sponsor e poi per una limitata partecipazione (34%) nell’assetto societario non è stato un “boccon da ghiotti” o se volete una bella sorpresa “dentro l’uovo di Pasqua” (visto i tempi di maturazione del problema “Consorzio”) vedersi intorno il vuoto o quasi .

Perchè è mancato questo apporto del Consorzio? Cosa non ha funzionato nel Consorzio? Cosa è mancato? Risposta: la più facile che possa esistere ….. TUTTO!

Ovvero nel Consorzio degli imprenditori ha funzionato poco o nulla. E questo non per demerito delle imprese che ne hanno fatto parte (quelle che hanno sostanzialmente contribuito economicamente) e che hanno avuto il grande merito di percepire il “grido d’aiuto” del basket senese (uno dei vanti di questa città) e poi sostenerlo. Grande merito a queste. Grande visibilità e pubblicità positiva a queste! Nella speranza anche di non perderle con un inasprimento fra le parti.

Il Consorzio non poteva funzionare, non ha mai funzionato, a causa di una impostazione base, di partenza, errata.  
Giangastone Brogi fu bravo nell’individuare e cercare di copiare quei Consorzi degli imprenditori già esistenti in altre realtà, una forza ed una soluzione al problema Mens Sana basket ma creò una cosa solo nel nome. Al Consorzio è sempre mancato un progetto
, una linea operativa che ne giustificasse  e motivasse l’esistenza.
Un imprenditore moderno sta dentro un gruppo se da questo ne trae benefici, se da questo ha motivi d’interesse e di sviluppo per la propria attività. Il Consorzio non ha mai avuto un progetto e chi si è fatto promotore od è stato portatore del Consorzio si è limitato a proporre e dare solo la pubblicità intesa come manifesto pubblicitario (come nelle sagre di paese). Un po' poco per chi deve partecipare alla gestione di una società di basket (storicamente ovunque e comunque in debito).

Non è stato creato un progetto perché non è stata capita l’importanza di questo da una classe imprenditoriale locale che rispecchia i problemi di una città trainata una volta dalla Banca ed oggi non trainata da nessuno e che deve pertanto farsi da sola …. una classe di medi piccoli imprenditori in forte ritardo nei tempi di maturazione.
Chi viveva già una realtà importante e di livello, vedi Stosa di Maurizio Sani, venne subito via dal Consorzio individuandone l’inconsistenza o meglio l’ inesistenza degli aspetti positivi e individuando gli aspetti negativi (pagamento dei debiti a fine stagione non scaricabili nelle tasse). Meglio fare la sola pubblicità (quella è per lo meno scaricabile!).  

Ma un Consorzio di imprenditori può essere interessante con un buon progetto alla base, con una gestione attiva ed operativa.
In poche parole il primo investimento che doveva fare il Consorzio era su se stesso, darsi una struttura con un personale addetto alla programmazione e sviluppo (mai esistito nello specifico) e “fare rete” prima nel territorio e poi fuori perché il vecchio detto “l’unione fa la forza” è una verità ma nasce dalla conoscenza e dalla condivisione e queste forse sono mancate un po' a tutti i consorziati e principalmente a chi li ha guidati. Ridurre tutto nel dare risorse economiche, soldi (pochi o tanti) anche per una nobile iniziativa come quella di sostenere il basket mensanino, alla lunga perde senso e logicità se non viene supportato da altre motivazioni.

Ma tornando al pratico, sul campo, possiamo dire che questo Consorzio, per come è stato pensato e per come ha vissuto, è stato “un problema” in casa Mens Sana perchè non è mai riuscito ad essere quello che doveva essere (anche per necessità). All’inizio è stata l’Assosiazione, i tifosi, che hanno salvato la Mens Sana basket, perché il Consorzio non era pronto. Poi al passaggio delle consegne da Associazione a Consorzio questo ha dimostrato subito tutta la sua inconsistenza (per i motivi detti sopra). L’arrivo della famiglia Macchi salva  la Mens Sana basket dal peggio ma quest’ultimi nel percorso hanno creduto nell’apporto, negli impegni presi e nelle promesse di un Consorzio che ancora una volta non è stato all’altezza della situazione.

Quindi Consorzio da buttare? Assolutamente no
. I Consorzi degli imprenditori (non esistendo più i mecenati nel basket) saranno una delle risorsa da sfruttare per il movimento, per la pallacanestro italiana nell’immediato futuro. Occorre però dare a questi quell’organizzazione e quel motivo di essere detto sopra.

 
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